Il programma di attacco stava facendo
egregiamente il suo lavoro. I firewall del laboratorio non avrebbero
resistito a lungo.
Pochi minuti più tardi l'hacker aveva
accesso ai log dei sensori interni; niente video purtroppo: la
Meldonium era sempre stata paranoica riguardo alla privacy sua e
delle sue ricerche.
Dopo diverse settimane di immobilità
totale, i sensori interni avevano improvvisamente avuto un picco di
registrazioni attivate dai movimenti di un biologico e un sintetico,
privi delle credenziali d'accesso necessarie, raggiunti dopo alcune
ore da un secondo biologico. Un accesso al mainframe del laboratorio
che però risultava già svuotato. Scorte di metalli pesanti delle
cornucopia machine fortemente ridotte a seguito di cospicue e
prolungate attività. Decompressione e successiva ricompressione del
portello esterno d'accesso.
Poi il nulla.
Evidentemente il gruppo di stranieri si
era insediato nel laboratorio e aveva deciso di rifornirsi del
necessario per lasciare Mithre senza superare i normali controlli
della stazione.
Il componente mancante del gruppo non
era difficile da seguire: da ore tutti i canali trasmettevano la sua
immagine mentre raccontava di come aveva eroicamente salvato il
Dottor Verità da morte sicura. In alcune immagini s'intravedeva
un'altra persona, forse il secondo biologico, difficile a dirsi: le
videocamere non riprendevano mai il suo volto.
Dopo alcune ore, Morgan Stardust aveva
preso un volo per Erato e qui si era diretto subito alla "Drive
Me To the Moon" vehicle renting.
Firma digitale del contratto di noleggio veicoli lunari standard
a nome del signor Morgan Stardust. Durata del contratto: 14 giorni
Confermato versamento crediti. Nessuna ricevuta richiesta.
Veicolo lunare, matricola 6Y107792PHK, registrato a nome di
Morgan Stardust per conto della DMTtM inc. Abbandonato habitat di
Erato attraverso l'uscita di sud-ovest, velocità di crociera
standard.
Seguendo quella rotta il veicolo di Stardust avrebbe raggiunto
l'area d'interdizione di Feynmann, incrociando la possibile zona
d'atterraggio del gruppo di Mithre.
Qualunque fossero i loro scopi stavano sicuramente seguendo una
traccia ben precisa per dirigersi in quella direzione.
Prima di ritirarsi dal sistema l'hacker si assicurò di coprire
tutte le tracce del suo passaggio.
___ ___ ___
Grazie al veicolo affittato da Morgan le Sentinelle si dirigono
vero la zona indicata dalla Meldonium per la raccolta dei suoi
campioni. Dopo una breve ricerca il gruppo individua il campo base
della ricercatrice: il suo veicolo è fermo appena fuori dalla zona
monitorata dai killsat di Feynmann, tutta l'attrezzatura è in
perfetto ordine ma la scienziata non vi fa ritorno da tre settimane.
![]() |
Laboratorio mobile abbandonato dalla Meldonium. |
Dopo aver crackato i sistemi di questo secondo veicolo ed
essersene impossessati, le Sentinelle iniziano a seguire la pista
lasciata nella polvere lunare dalla marcia della Meldonium.
Delirio ha la chiara sensazione di essere osservata quindi, pur
non individuando minacce immediate, il gruppo decide di proseguire
con cautela: uno dei veicoli si occupa di seguire lentamente le
tracce mentre il secondo avanza su una rotta diversa, tale da poter
reagire ad eventuali imboscate. Ogni pochi chilometri i rover
s'incrociano e si scambiano i ruoli.
STA ARRIVANDO
Dopo alcune ore il gruppo individua i resti di un missile TITAN,
Philomel e Delirio decidono di sbarcare ed ispezionare il luogo
dell'impatto ma riescono a rimanere indifferenti di fronte all'oscena
testata, costituita da un misto di componenti elettronici e
biologici. Poco più avanti le Sentinelle raggiungono la bolla di
sopravvivenza della Meldonium, montata a protezione di una sorta di
rovo metallico che cresce direttamente dal suolo lunare, al suo
interno due nano alveari cercano di analizzare il reperto ma questo
si difende con nano sciami demolitori prodotti da escrescenze simili
a frutti che pendono dai suoi rami.
___ ___ ___
<J>
Eureka, marca la nostra posizione e allegala al rapporto. Il proxy
farà meglio a mandare uno spazzino prima che qualcuno trovi questo
schifo.
Senza la sua bolla di sopravvivenza la
Meldonium non può aver resistito qua fuori per tre settimane. O
qualcuno le ha offerto ospitalità oppure stiamo ufficialmente
seguendo le tracce di un cadavere. Inizia a diventare un'abitudine.
<Delirio>
Le tracce vanno verso un cantiere della nuova linea sotterranea di
trasporto veloce. Forse la scienziata è passata di lì.
Secondo il Mesh qualche settimana fa c'è
stato un incidente che ha fatto rallentare i lavori. La Meldonium
potrebbe essere coinvolta.
<J> Sarà
meglio controllare.
Dopo diversi chilometri le tracce della Meldonium spariscono
dentro un pozzo di aerazione. Cinquanta metri sotto di noi scorrerà
la nuova linea super veloce, per il momento dovrebbe esserci un
cantiere ma non si vedono né uomini né macchinari. Pochi chilometri
più a nord si trova quello che rimane di New Mumbai con tutti i suoi
orrori.
QUI!
Phil e Delirio, come al solito, non perdono
tempo. Dopo una rapida esplorazione Philomel usa il suo morph
meccanico per calarsi nel pozzo mentre la ragazza scende dal rover e
inizia a pattugliare la zona imbracciando il suo mitra.
Lancio uno sguardo interrogativo a Morgan ma
non sembra intenzionato a scendere dal veicolo finchè non saremo
certi che la zona è sicura.
Rassegnato apro il portello ed esco allo
scoperto stringendo il mio fucile.
<L'ho fatta proprio grossa stavolta...>
Il buco nel terreno ti inghiotte e sembra più buio
e profondo della prima volta che ti ci sei lanciato dentro. Se
precipitassi a velocità normale non potresti fare quel che ti sei
ripromesso di fare, ma non puoi non provare una fitta di risentimento
per la gravità lunare che ti porta giù... giù... giù...
lasciandoti tutto il tempo di pensare.
ADESSO, QUI!
Philomel inizia il suo rapporto parlando
incessantemente e concentrandosi sui dettagli più assurdi come lo
strano colore delle rocce lunari e l'effetto che la polvere ha sui
suoi sensori. Credo che questa mania gli sia rimasta addosso dai
tempi in cui esplorava relitti abbandonati nell'orbita terrestre, non
deve essere facile per lui.
<J> Trovato qualcosa?
<Delirio>
Non lo sento più! Phil non mi risponde.
<J> Non possono essere le rocce a
creare l'interferenza, Phil è ancora troppo vicino.
Il tacnet ci mostra le immagini dalla
telecamera del suo Flexbot e lo vediamo muoversi senza controllo,
andare a sbattere contro le pareti come un radiocomando rotto.
VIENI A NOI
<J> Lo
state vedendo anche voi?
<Morgan>
Delirio, quella cosa che sentivi prima? Spiegami di nuovo che
sensazioni dovrebbe darti. Delirio, ci sei?
Abbiamo perso anche Delirio. La ragazza
cammina come in trance, il mitra penzola dalla sua cinghia e si
trascina nella polvere mentre lei avanza barcollante verso il pozzo.
<Morgan>
Delirio, svegliati!
Posso ancora raggiungerla, qualche balzo
ancora, solo pochi metri. Mentre fluttuo verso di lei la vedo sparire
nell'oscurità del pozzo. La perdo.
La sua sarà una lenta caduta nella gravità
rarefatta di Luna ma con un po' di fortuna non dovrebbe rompersi
nulla.
Ti sembra ancora di sentire il rinculo dello sparo
addosso, fatto di per sè impossibile dato il morph che rivesti,
forse è solo un'impressione, una sensazione fantasma o è il tremore
del senso di colpa quello che avverti lungo i circuiti.
Fucile al plasma. Semi-automatico. Massiccia
penetrazione. Solo dieci colpi prima di ricaricare, ma ciascuno di
essi rilascia un fascio di plasma più bollente del nucleo di una
stella e può far evaporare il tuo bersaglio nel niente. Hai sentito
che i corpi biologici prendono fuoco con un colpo ben assestato.
Un'arma da intenditori, non ti era sembrato vero averne uno in
dotazione, una volta tanto.
Un'efficienza devastante nelle tue mani, capace di
far sparire un corpo in un lampo di luce.
Il dubbio avrebbe potuto sfiorarti, gli elementi li
avevi tutti (li hai stretti tra le tue dita nanoscopiche fino ad un
istante prima, dannazione a te!), ma quando hai visto il suo corpo
deformarsi non hai pensato di essere tu quello infetto e hai gridato
un avvertimento per gli altri e hai premuto il grilletto senza
pensare e...
PUFF...
Di lui non restavano che la testa e un paio di
tentacoli.
No.
Arti.
<Morgan>
Dobbiamo tirarli fuori di lì. A quattro chilometri più ad est c'è
un tunnel d'accesso per i mezzi di scavo. Lo raggiungo col rover. Ci
si vede la.
<J>
Teniamoci in contatto radio. Voglio andarmene il prima possibile da
questo posto.
Mentre Morgan si allontana, stringo le
cinghie del mio zaino a reazione e guardo un'ultima volta la Terra,
alta e splendente nel cielo sopra di me, prima di tuffarmi nel pozzo
che ha già rapito due dei miei amici.
Con la bassa gravità lunare ci vogliono
circa 10 secondi per raggiungere il fondo, qualcuno in più usando lo
zaino per controllare la caduta ed evitare di andare a sbattere.
QUI!
Quando finalmente tocco il fondo li ritrovo
entrambi, stanno bene e questa volta sembra che nessuna tragedia ci
abbia colpito. Delirio ha ripreso il controllo e sta ispezionando il
corpo meccanico di Phil. Per il momento la fortuna è dalla nostra
parte.
<J> Morgan, li ho raggiunti. Stanno
bene. Il tempo d'imbragare Delirio e torniamo in superficie.
<Phil>
Hiyy! Queste sono di sicuro le tracce della Meldonium. Possiamo
continuare!
<Delirio>
Va bene. Fai strada!
Neanche il tempo di voltarmi e sono già
partiti, due fasci di luce che avanzano sicuri nell'oscurità.
Con un sospiro accendo la mia torcia e li
seguo.
![]() |
Il tunnel in construzione per la nuova linea super veloce. |
ECCOLO
E l'ironia è crudele perchè è stato proprio lui
a gridarti "No! Non farlo!" poco fa e se allora avessi
avuto una bocca per farlo, avresti riso di lui, perchè lui è fatto
così, paranoico fino all'inverosimile, glielo hai sempre
rinfacciato, gli hai sempre detto "Ti metteresti una tuta di
contenimento anche per andare al cesso," lo hai sempre preso per
il culo per le sue fisime.
Per questo, davanti al cadavere deforme e
contaminato non lo hai ascoltato. Hai preso quello che ti serviva,
gliel'hai passato e poi... Beh, potevi farlo, allora perchè no? Le
dita nanoscopiche si sono protratte con una naturalezza fin troppo
rassicurante e catturare una nano-macchina TITAN è stato facile come
raccogliere una conchiglia sulla spiaggia (se ancora esistessero
spiagge dove poterlo fare).
<No!> <Distruggilo!> <Buttalo via!>
Il tunnel che stiamo percorrendo sembra
deserto, è certamente il cantiere della nuova linea super veloce ma
a parte un paio di generatori atomici non ci sono operai o
attrezzature in funzione.
Dopo pochi minuti il nano-alverare che porto
alla cintura inizia a cinguettare in maniera preoccupante.
<Eureka>
Rilevata presenza di nano macchine ostili. Densità: 150/m3.
Contromisure attivate. Fattore di rischio entro i margini di
sicurezza.
<J> Piccola, continua a monitorare la
situazione e avvisami se superiamo un fattore di 1000/m3.
![]() |
Nano macchine di fattura sconosciuta. Probabilmente non umana. |
La Meldonium ci aspetta in una nicchia del
tunnel. La sua tuta è squarciata all'altezza del petto ed il sangue
ha creato una piccola pozza congelata sulla roccia intorno al suo
corpo.
Quando i fanali di Phil la illuminano
vediamo che qualcosa si muove ancora all'interno del suo casco: delle
escrescenze simili a ciglia escono dalle orbite vuote del cadavere e
accarezzano ritmicamente il vetro dell'elmetto.
Ho voglia di vomitare e devo ringraziare
l'addestramento e l'esperienza di una vita se riesco a trattenermi.
Rimettere all'interno del casco mentre siamo qui sotto sarebbe morte
sicura.
<Eureka> Densità delle nano macchine
oltre i 1000/m3.
Ti consiglio di allontanarti da questa zona.
<Phil>
Li vedo! Sono tantissimi, tutto intorno a noi.
Phil usa i
suoi sensori potenziati per inquadrare le nano macchine. Quel suo
morph ha chiaramente dei vantaggi rispetto a noi biologici. Comunque
non vorrei mai ritrovarmi a dover indossare un cervello sintetico.
Conosco troppi modi di mandarlo in pappa per fidarmi ad andare in
giro con il mio Ego lì dentro. Una volta che guadagnano accesso al
sistema centrale non c'è più modo di sapere cosa è reale e cosa è
solo un costrutto.
Avvicinandosi al cadavere col suo Flexbot,
Phil raccoglie l'ecto della Meldonium poi si ferma qualche altro
secondo. Il suo manipolatore destro si divide in innumerevoli
segmenti all'altezza delle ultime articolazioni, visto da qui sembra
che il suo braccio termini in una specie di retino, lo muove nel
vuoto un paio di volte prima di tornare da noi.
<Phil>
Jirky, tieni l'ecto. Sembra a posto. E conserva anche questo: può
servire!
Phil mi agita davanti alla faccia il suo
manipolatore, come se stringesse qualcosa alla sua estremità.
Qualcosa di minuscolo. Non può averlo fatto davvero!
<J> Toglimi dalla faccia quel coso.
Dimmi che è uno scherzo Phil. Non puoi aver raccolto un nano virus
TITAN!
<Phil>
Certo! Conservalo in un posto sicuro e ce ne possiamo andare.
Tolgo la sicura al fucile e glielo punto
contro.
<J> Non
fare lo stupido Phil. Non è il momento. Buttalo e usciamo da questo
buco.
<Delirio>
Ragazzi, sento qualcosa. Voi no?
LA NUOVA CARNE E' TRA NOI
Adesso la sento anch'io: una vibrazione che
dal terreno si propaga alle nostre tute anche in assenza di aria.
Qualcosa sta venendo verso di noi. Qualcosa di grosso.
Ma sei sempre stato un bastiancontrario e chi ha il
tempo di ascoltare quando le voci che sentivi nella tua testa si
trasformano in incubi di orrore profondo davanti ai tuoi occhi?
Cavalchi l'onda della tua paura e la usi per sparare e cercare di
sopravvivere e non senti nient'altro che i colpi delle armi, i
crolli, i versi innaturali dei mostri TITAN e le tue ragioni nella
testa. È questa la minaccia che sei stato chiamato a combattere, la
causa alla quale hai dedicato la tua vita: i mostri TITAN, non
l'affarino invisibile che hai raccolto. E già ti immagini quante
informazioni si possano ricavare dalla microscopica macchina infetta
che hai ben pensato di preservare, gli altri sono solo dei cagasotto
(è così che si dice, no?) ad aver paura di una cosa così...
piccola...
Sì, ma dov'è finita?
L'avrai lasciata cadere nella concitazione della
fuga, che peccato...
(Qui, ecco. Qui forse avresti potuto intuirlo se
solo non fossi così pieno di te e così bravo a pensare che ti andrà
sempre tutto bene, ma hai cominciato a notare che i tuoi compagni
hanno qualcosa di strano, sbocciano mille sospetti tra i circuiti del
tuo corpo sintetico come frutti su di un rovo di metallo lucente----
dove l'hai già vista questa cosa?)
Una parete del tunnel crolla e la creatura
che ha scavato il suolo lunare avanza inarrestabile in mezzo ai
detriti.
Un orrore di carne e metallo, bocche e
trivelle. Un'enfia oscenità aliena, una mostruosità TITAN.
Finalmente sappiamo che fine hanno fatto la
squadra di operai e tutte le loro attrezzature: fusi in un enorme
verme assassino, decisi a schiacciare e inglobare i nostri morph.
Afferro l'Ecto e inizio a correre in
direzione del tunnel dal quale ci siamo calati.
<Phil>
Andate. Lo trattengo io.
Il Flexbot estroflette un fucile al plasma
ed inizia il ciclo di carica mentre Phil indietreggia fluttuando in
retromarcia sui suoi generatori antigrav.
<J>
Morgan, la Meldonium è morta ma abbiamo l'Ecto. Non possiamo
raggiungerti e ci stiamo ritirando verso il punto d'ingresso.
<Delirio>
Quelli cosa sono?!?
Delle creature ci bloccano la ritirata.
Esseri mostruosi e ferini, acquattati come bestie, aggrappati alle
pareti del tunnel coi loro scintillanti artigli. Si lanciano verso di
noi non appena li illuminiamo con le torce.
<J>
Piccola, crea una beta del mio Ego e mettila al lavoro per decriptare
i codici di quell'ecto, dobbiamo portare fuori di qui i dati.
Non ho mai affrontato degli exurgent. O
almeno non ricordo di averlo fatto, se questa versione del mio Ego
riesce a salvarsi dovrò chiederlo al Dr. Mindfuck.
Prendi la mira, raffiche brevi e precise.
Abbatti il bersaglio.
![]() |
Exurgent ripreso dalle Sentinelle vicino New Mumbai |
Due serie di colpi partono dal mio railgun,
il primo exurgent viene colpito all'altezza del bacino e i proiettili
ad alta velocità lo spezzano come una bambola. Il mostro finisce a
terra ma continua ad avanzare trascinandosi con le sue zampe da
mantide. Il secondo exurgent non rallenta nemmeno, si tuffa dal
soffito verso di me e mi viene incontro con gli artigli protesi e le
fauci spalancate.
Oh cazzo!
<Delirio>
Fate largo!
Delirio avanza come una furia. Tiene il
grilletto premuto e si getta in mezzo agli exurgent svuotando il
caricatore.
La creatura che mi si stava gettando contro
viene colpita a mezz'aria. Il suo volto sparisce in una maschera di
sangue e umori mentre la forza dei colpi lo spinge lontano da noi.
Subito dopo altri due mostri vengono colpiti
da Delirio e schiantati per terra.
A quanto pare i nostri istruttori di tiro
seguivano filosofie diverse. Mi sarebbe piaciuto conoscere il suo.
Per fortuna come hacker sono migliore di
quanto non lo sia con le armi.
<J-Beta>
Ho aperto l'ecto. Adesso portaci fuori di qui!
<J>
Morgan ti stiamo trasmettendo i dati dell'ecto. Preparati a copiarli.
Qui si mette male.
Gli exurgent rimasti ci vengono contro. Un
solo colpo delle loro lame e finiremo a far compagnia alla Meldonium.
Delirio si getta tra due e con una capriola
li supera senza quasi rallentare.
Io sono meno aggraziato e mi trovo costretto
a bloccare un artiglio usando il fucile come una mazza.
Phil non li degna nemmeno di uno sguardo. Si
piega da un lato all'altro del tunnel mentre lancia il suo grido di
battaglia. Il suo fucile al plasma è di nuovo carico e il delfino
spara contro il verme un'altra sfera incandescente d'energia. Un
pezzo del mostro fonde e il metallo liquefatto cola sul suo corpo
bruciando le parti biologiche.
I continui attacchi di Phil sembra che
stiano avendo effetto e il verme non ha guadagnato terreno su di noi
mentre avanza contorcendosi per gli spasmi di dolore.
Ti viene il dubbio. Sale un'adrenalina nuova e
diversa, quella che provi quando ti rendi conto di essere rimasto da
solo. Ti vogliono lasciare qui? Perchè?! Non ha senso, ma il
sospetto ti dà tutte le ragioni di cui hai bisogno, li segui in
velocità e ti dai una mossa ad uscire da quel postaccio senza
preoccuparti di coprirli col fuoco del tuo fucile.
Fuori il damerino borioso li ha quasi raggiunti col
secondo rover, ma la Terra distoglie completamente la tua attenzione
dal mezzo-- luminosa in cielo, ti fa compagnia da quando vi siete
lanciati da Mithre sul suolo lunare e da allora non c'è stato
momento in cui tu non le abbia rubato uno sguardo.
Ma anche gli altri la vedono come la vedi tu? Così
grande, azzurra e vicina... Esercita una malìa terribile e ti fa
sentire la nostalgia di una casa in cui non hai mai abitato, ma sai
che appartiene a te. E mentre stavate ancora discutendo sul rovo di
nano-macchine probabilmente infette (Ah, giusto... ecco dove l'avevi
visto...) e sulle possibilità di sopravvivenza che la Meldonium
poteva avere lì fuori se aveva lasciato la sua tenda di emergenza a
proteggere il suo inutile investimento scientifico, quando le voci
sono entrate nella tua testa hai pensato che fosse proprio la Terra a
chiamarti e a dirti "Qui! Qui! Qui!" (sì, stupido,
considerato che la prima a sentirle è stata la freak...) e allora
hai abbandonato ogni precauzione nel seguire quella voce fin dentro
al pozzo degli scavi e non ti sei guardato attorno nel tunnel
sospettosamente vuoto di macchine scavatrici e operai, fino al
cadavere della dottoressa che eravate venuti a cercare (no, non ti
piace pensare che eravate venuti per salvarla, non ti piace l'idea di
aver fallito, ma ti chiedi se anche Artemis Meldonium ha sentito le
voci e si è illusa che la stessero investendo di un mistero grande e
solo per lei quando le ha seguite fino alla morte).
Raggiunto il pozzo mi accorgo con orrore che
Delirio ci sta aspettando: senza uno zaino a reazione non ha modo di
uscire da questo tunnel.
Quando arrivo da lei la afferro per le
braccia e aziono i miei propulsori. La salita è vertiginosa ma in
due e con il serbatoio quasi vuoto l'unica speranza è quella di
centrare la traiettoria al primo tentativo.
In superficie vediamo Morgan avvicinarsi coi
rover. Appena Phil uscirà da quel pozzo potremo scappare. Il verme è
troppo lento, non riuscirà a seguirci in superficie.
Sai di essere infetto,
non ti può salvare più nessuno. Metteresti in pericolo non solo i
tuoi compagni (quelli che non sono già caduti vittime della tua
stupidità), ma anche quel poco di vita che è rimasta in
quell'angolo di universo. Sai di non poter dare la colpa a nessuno se
non a te stesso, per questo approfitti dell'attimo di lucidità con
cui lo sparo ti ha squarciato la mente e ti butti di nuovo nel pozzo
degli scavi.
Mi giro verso Delirio e inizio a sorriderle:
nonostante tutto siamo sopravvissuti. Non ci avrei scommesso.
Lei mi guarda con gli occhi pieni di orrore
poi mi spinge via. Credo che urli qualcosa ma tutto quello che sento
è un tremendo dolore alla base della schiena.
Poi, il buio.
___ ___ ___
Ma Mab non risponde, è troppo impegnato a contrastare l’avanzare
del virus e gli attacchi alle loro coscienze e quando Philomel tocca
il fondo è un inferno di corpi ripugnanti, che per fortuna non gli
coprono la visuale delle batterie nucleari che aveva adocchiato
mentre scappavano, pensando ad un modo per farle saltare senza
lasciarci le pinne. Se non fosse in un corpo sintetico gli verrebbe
un po' da ridere e un po' da piangere, quindi forse è meglio così.
Apre le comunicazioni coi suoi compagni un'ultima volta.
Per fortuna è impossibile mancare un bersaglio così grande
perchè col caos di mostri che c'è lì sotto non avrebbe il tempo di
mirare.
Spara e tutto scompare in un lampo di luce.
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