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mercoledì 20 novembre 2013

Morgan Stardust: Intervista con la Star

Intervistare una (sedicente?) cyblogstar non è mai un'impresa facile, ma trovarsi di fronte a Morgan Stardust è qualcosa che va al di là della transumana sopportazione.
Borioso, saccente e autoreferenziale, sembra sempre comportarsi come se stesse recitando in un oloteatro e si aspettasse da un momento all'altro uno scrosciante applauso per le sue sagaci arguzie.
Ci incontriamo a casa sua, un elegante appartamento in stile neo-maximal figurativo dove ogni singolo oggetto di arredamento sembra essere uscito dai peggiori incubi di un designer minimalista. Morgan mi riceve seduto sul suo trono dorato, con aria leggermente annoiata.



[Giornalista] Iniziamo dal suo nome così originale. Da dove viene fuori Morgan? E' il suo vero nome?

[Morgan Stardust] E' il nome che ho scelto io di avere, quindi posso dire a ragion veduta che si tratta del mio Vero Nome, quello che più di ogni altro riflette la mia essenza. Nell'antichità era il nome di un pirata, e anche quello di una divinità femminile. Un nome contemporaneamente maschile e femminile, aria e acqua, mutevole, instabile, incredibilmente affascinante. Non sente come la lingua accarezza il palato mentro lo pronuncia? Non è irresistibile?

[Giornalista] Credo di poter resistere, al momento. Si sa pochissimo delle sue origini, vorrebbe gentilmente raccontarci qualcosa della sua infanzia? Dove è nato, dove è cresciuto, chi erano i suoi genitori...

[Morgan Stardust] La mia infanzia... l'infanzia... vediamo... sono nato sulla Terra, lo sa? In quella che un tempo veniva chiamata "Italia". Un posto meraviglioso, dove l'eleganza e lo stile erano una necessità esistenziale, prima ancora che un segno di distinzione. I miei genitori avevano fatto riadattare un antico edificio in pietra bianca, un tempo usato come sede di spettacoli con umani ed animali, e l'avevano trasformato in una abitazione davvero originale e sorprendente. Facevano spesso feste con i loro amici, ero costantemente circondato dalla loro attenzione. A quattro anni iniziavo già ad esibirmi sul palco cantando e recitando. Disegnavo io stesso i miei costumi, ricevendo elogi continui.
Ma quello che può sembrare un paradiso ad un bambino diventa un inferno per un adolescente, soprattutto se brillante ed originale come me, così ho lasciato casa a 13 anni, fuggendo di nascosto, perché quella luccicante borghesia aveva iniziato a strangolarmi con i suoi osceni tentacoli di perbenismo.
Ho abbandonato tutto lo sfarzo, la ricchezza, per diventare finalmente me stesso. O forse me stessa?
Nella solitudine della mia fuga ho imparato a conoscere i più profondi abissi dell'abiezione umana, così come le vette più estatiche del sublime. Quello che voi vedete quando mi guardate non è che il pallido ed opaco riflesso della mia interiorità.

[Giornalista] Ci racconti di quella volta in cui fu eletto reginetta di un concorso di bellezza.

[Morgan Stardust] Oh, quella volta (ride, si copre la bocca con un vezzoso gesto della mano). E' stato molto tempo fa, su Elysium. Avevo solo 12 anni, ma mi rendevo già conto di essere in qualche modo speciale, per il modo in cui attiravo gli sguardi delle persone che incontravo. Mi capitava spesso di ricevere offerte sessuali da persone di entrambi i sessi, che declinavo con gentilezza ma fermezza. Purtroppo i miei genitori erano terribilmente indigenti, quel tipo di persona di buon cuore ma senza mezzi finanziari per sostenere le mie ambizioni, così mi venne l'idea di partecipare a quel concorso. Avevo alcuni amici in grado di fornirmi una falsa identità, e quindi mi presentai con il nome di Morgana Bowie. Le altre partecipanti erano tutte delle orrende barsomiane, rozza come.. come... come dei barsomiani, ecco.
E' stato un episodio divertente, e con i soldi guadagnati mi comperai il mio primo sintomodulatore quantico.

[Giornalista] Signor Morgan, lei ci ha detto di essere nato e cresciuto sulla Terra, da una famiglia benestante, e di essere scappato di casa a 13 anni. Giusto?

[Morgan Stardust] Sì, è esatto.

[Giornalista] E ci ha anche raccontato di essere cresciuto su Marte, figlio di due genitori poveri.

[Morgan Stardust] Sì, è corretto.

[Giornalista] Spero che si renda conto del fatto che le due versioni sono del tutto incompatibili. Perché ci sta prendendo in giro?

[Morgan Stardust] Perché entrambe le versioni sono vere. Perché entrambe fanno parte di me. Perché ho raccontato tante versioni diverse della mia vita da non riuscire più a ricordare quali fossero reali e quali invece semplicemente inventate o riadattate. Sono cose che succedono, quando si gioca troppo spesso con le droghe dei petali. La mente si confonde, diventa plastica e duttile. Che importanza può avere per lei sapere se sono mai stato fisicamente in un posto o nell'altro? Ho vissuto quelle esperienze con un'intensità che le rende Vere tanto quanto questa nostra chiacchierata. Faccia attenzione: io non mi aspetto che lei, con il suo sguardo bovino e le sue mani tozze, possa riuscire a cogliere certe sfumature dell'esistenza. Però mi rallegro all'idea che qualcuno dei suoi lettori possa riuscire ad arrivare là dove lei non può vedere.

[Giornalista] Le ricordo che IO sono un affermato giornalista, mentre LEI è solo una sottospecie di omosessuale drogato che passa da un fallimento artistico all'altro, sopravvivendo solo grazie alle spintarelle dei suoi ricchi amanti. O vuole negare che questa sia la verità? Vuole che scriva qualcuno dei loro nomi, nel mio articolo?

[Morgan Stardust] Oh, guardi (si accarezza con una mano i lunghi capelli tigrati), faccia come crede, la cosa non mi riguarda. La "realtà", la "verità", sono dei concetti così banali, così noiosi. La noia, quel mostro orrendo che vorrebbe con un solo sbadiglio inghiottire il mondo... A chi interessano certe cose? Pensa forse che a qualcuno interessi davvero sapere se lei ha davvero abusato di quel bambino di sei anni, su Marte, o se si è trattato solo di un'esperienza simulata?"

[Giornalista] Io... io... non... cioé.....

[Morgan Stardust] Oh, su, non faccia così, abbiamo tutti i nostri vizietti. E lei non è l'unica persona al mondo con degli amici a cui piace racconatare pettegolezzi. Certe cose si vengono a sapere, prima o poi. Tornando alla nostra intervista, ha altre domande da farmi?

[Giornalista] Io... era... voglio dire.... no, non ho altre domande.

[Morgan Stardust] Molto bene. La mia Musa le fornirà una scheda completa con le notizie sulla mia carriera artistica e una selezione di foto. Sono certo che l'articolo saprà mettere nella giusta luce le mie doti. Posso contarci?

[Giornalista] Io... ehr.. sì, certo, può contarci.

[Morgan Stardust] Allora arrivederci, eh. Stia bene. E sorrida, che la vita è un'avventura affascinante, e così divertente, se presa dal lato giusto...

2 commenti:

  1. Oh, ehi! Ho capito chi sei, avevi un'aria familiare!! Sono un tuo fan, mi autografi la pinna? (Però, seriamente, dovresti far sistemare il tuo morph, questi tic facciali sono piuttosto disturbanti da guardare...)

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  2. Non so perché, ma oggi mi sento molto triste.
    Come se avessi perso qualcosa di importante.

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