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venerdì 14 febbraio 2014

Sono un pirata, sono un signore, professionista dell'amore

Ci mancavano solo i delfini pirata....
Se la vita delle rockstar è dura, la vita di una rockstar che ha come passatempo quello di fare l'agente segreto del firewall è un vero inferno.
Non basta dover passare la giornata a schivare i fan e i paparazzi, non basta vivere costantemente lo stress di dover dipendere costantemente dalla volubilità di un pubblico che così spesso è schiavo della superficialità di un'esibizione spettacolare, e che non rispetta le tue esigenze di artista profondo e complesso. Bisogna per forza aggiungere una doppia vita, uno strato di finzione sopra ad un altro strato di finzione. Cantare, ballare, esibirsi su un palco, e poi subito dopo scappare, nascondersi, ingannare.
Non ho potuto godere del giusto riposo dopo il mio trionfale concerto su Octavia perché il Firewall aveva bisogno di me per un'operazione di infiltrazione su di una nave da crociera, nella speranza di incrociare i pirati che hanno rapito il sinergista Fjalar Stefansson e che paiono bazzicare questa zona.
Fjalar Stefansson è la chiave per accedere a informazioni di assoluta importanza: il compito di salvare la sua vita e di riportarlo nel suo alveare di menti iperconnesse può essere affidato solo agli agenti più qualificati e brillanti del Firewall, cioé al sottoscritto e ai suoi tre aiutanti Jyrky, Delirio e Philomel.
L'accesso alla nave sarebbe riservato ai soli appartenenti all'hyperelite, ma quando Morgan Stardust dice che vuole salire su una nave, sale su quella nave.
Mi è bastato promettere che avrei cantato qualche canzone per il pubblico in sala, e tutte le porte mi sono state aperte.
Il mio spettacolo è stato il solito travolgente successo: ho visto persone piangere e singhiozzare come bambini mentre intonavo la mia "Clone me tender".
Ma potevo permettermi il lusso di restare lì a godermi gli applausi? Certo che no. "No rest for the rockstar", dice il proverbio.
Non avevo ancora finito di emozionare il pubblico in sala che già mi veniva chiesto di creare un diversivo nelle maleodoranti cucine della nave, in modo da permettere ai miei aiutanti di infilarsi di nascosto nella stiva  e recuperare le nostre armi, in attesa dell'arrivo dei pirati.
Forse non vi ho ancora detto che grazie alla mia superiore intelligenza e al mio straordinario intuito avevo capito subito che questa nave da crociera non era altro che una trappola astutamente costruita dagli uomini della Gorgon Defence System per dare una pubblica dimostrazione della potenza dei loro sistemi di difesa. I pirati sarebbero stati la cavia del loro crudele tiro al piccione, destinati a scomparire in una nuvola di particelle infuocate una volta colpiti dagli enormi cannoni laser nascosti sulle fiancate della nave. Ma noi spie del Firewall non potevamo permettere di farli ridurre in cenere subatomica, ci servivano vivi e vegeti, per poterli interrogare e per riuscire a recuperare Stefansson. Grazie ad un mio suggerimento, l'abile Jyrky era riuscito poco prima a prendere comando del sistema di puntamento automatico dei cannoni, assicurandosi che al momento opportuno mancassero la nave pirata.
Ma torniamo alle cucine, dove gli inservienti affettavano, tagliavano e bollivano, con quei loro rozzi corpi metallici sgraziati.
Mi è bastato intonare una canzone, far vedere loro un lampo di bellezza, per suscitare nei loro cuori artificiali un improvviso sussulto di emozioni e di tenerezza. Si dice che la musica può quietare anche le bestie più selvagge, figuratevi quindi l'effetto che può avere la voce del vostro umile Morgan su di un branco di pelapatate.
Proprio mentre l'estasi acustica si impadroniva dei cuori di tutti i presenti, ecco arrivare i pirati.
BUM. BUM, BUM!! Vetri che esplodono, gas velenosi, rampini giganti, gente che si accalca, proiettili che volano in ogni direzione!
Un disastro, signori miei, un vero disastro!
Io sono rimasto lì, impietrito dall'orrore davanti al terribile spettacolo di tutti quei corpi maciullati e smembrati.
Ho cercato, inutilmente, di far sentire la voce della ragione, chiedendo un cessate il fuoco, ma l'unica risposta è stata un proiettile conficcato nella mia spalla. Ecco cosa succede quando l'Arte incontra la rozza ignoranza venale.
Nella confusione generale sono comunque riuscito ad afferrare un Jet-Pack e a balzare elegantemente sulla nave pirata, che nel frattempo era passata sotto il comando del nostro simpatico delfino Philomel (momentaneamente all'interno di un orrendo corpo alato e membranoso recuperato chissà dove).
Jyrky e Delirio, ancora in stato confusionale, mi hanno seguito sulla nave pirata. Tutti insieme abbiamo fatto rotta verso l'ignoto.
Sto soffrendo terribilmente per la mia ferita alla spalla, ma come il pellicano di Musset mi nutrirò del mio dolore per nutrire la mia creatività artistica.

"Les plus désespérés sont les chants les plus beaux,
Et j'en sais d'immortels qui sont de purs sanglots"

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