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lunedì 16 giugno 2014

KNOW EVIL: La Grande Rapina

Know Evil è stata scritta da Caleb Stokes (Hebanon Games è il suo blog).
Potete trovare la versione originale della campagna su
Role Playing Public Radio
Tincan, il cecchino di Proxy Clean

Nia riapre gli occhi.
E' seduta su una sedia di plastica, intorno a lei solo uno sterminato prato verde e un cielo azzurro senza nuvole. C'è luce ma non c'è il sole, il vento è assente.
La donna guarda le figure in piedi davanti a lei, quattro avatar dalla grafica standard: una donna senza volto, un avatar dalla sessualità indefinita, un uomo, un delfino che nuota a mezz'aria.
I suoi ultimi ricordi riguardano una rapina, una fuga, una raffica di fucile d'assalto in pieno torace e la sua morte.
Tornare in vita è un'esperienza traumatica ma Nia è stata addestrata a questo nel periodo in cui lavorò come capo della sicurezza della W.I. Tech
"Quanto tempo è passato dalla mia morte?"
E' l'uomo che risponde:
"Quattro ore"
Nia pensa alla fatica fatta per mettere in piedi la rapina, alla rivolta a Nectar per garantirle una via di fuga, ai figli che non rivedrà più.
Il transgender rompe il silenzio
"Sei Nia Kundaruum, vero? La vittima della Caduta più famosa del sistema solare. Il video in cui affronti un Reaper per salvare i tuoi figli viene mostrato a ogni commemorazione"
Nia pensa agli ultimi momenti sulla Terra, all'abbraccio dato ai suoi due figli prima che un Frattale uccidesse tutti.
"Sì e sai cosa significa? Che ogni anno vengo sospettata di essere una spia dei TITAN. La compagnia per cui lavoravo aveva installato un emergency farcaster nella mia pila corticale. Quando morii, l'innesto trasmise il mio ego in un server su Marte. Venni rivestita in un morph modello Ruster poco prima che la compagnia smettesse di esistere. Da allora non ho più avuto la possibilità di rifarmi una vita. Venivo sempre considerata una spia dei TITAN. Bello vero? Altro che eroina della battaglia per la difesa del pianeta. I miei figli invece..."
Nia si interrompe. Vorrebbe piangere ma la libreria di immagini della simulazione non comprende le lacrime.
Il delfino parla per la prima volta. La sua voce gioviale suona fuori luogo.
"Cosa ne è stato dei tuoi figli? Chi sono le altre della tua banda?"
Nia riprende a parlare
"Feci un backup dei miei figli prima della Caduta ma in tutti questi anni non sono riuscita a riscattare i loro ego o a procurarmi dei morph adatti alla loro crescita. Le altre della banda sono Crazy Harmony, una gatecrasher morta durante una missione la cui pila corticale è stata ritrovata in un pianeta differente rispetto a quello in cui si trovava, Elenoir, una fuggiasca della Lost Generation, e Silence, un neo avian che non è in grado di parlare."
"Siete tutte delle asincrone, vero?"
E' la donna senza volto che le rivolge la parola. La voce tradisce una certa ansia, come se temesse la risposta che sta per ottenere.
"Ho scoperto di avere dei poteri dopo che il mio ego venne restorato su Marte. Ho letto che quelli come me e le altre ragazze vengono chiamati 'Asincroni' o 'infette dal virus di Whatts-MacLeod' o più spesso 'mostri'. Beh, tutte noi eravamo dei mostri, solo che i miei poteri erano nulla confronto a quelli delle altre tre."
"Conosci Manjappa?"
E' l'uomo che lo chiede.
Non c'è motivo di mentire.
Se Nia è morta significa che la rapina è andata male, che non rivedrà più i suoi bambini.
"Sì, lo conosco. Su Marte io e le altre della banda ci guadagnavamo da vivere rapinando i coloni e saccheggiando le stazioni di terraformazione. Ricevemmo una soffiata per un colpo che avrebbe potuto fare la differenza ma si rivelò una trappola organizzata da Manjappa. Invece di metterci in dead storage, l'uomo ci offrì un lavoro. Rapinare una banca su Erato in cambio di quello che desideravamo di più. Lui sapeva già cosa volessi. Quando mi parlò in un simulspace era in compagnia dell'ego dei miei figli. Erano solo delle copie, mi disse. Avrebbe rivestito gli originali in due morph neotenic che mi avrebbe consegnato se avessi accettato l'incarico. Non esitai un solo secondo. Non so cosa promise alle altre."
"Raccontaci della rapina"
E' ancora il transgender che parla. Ha una bella voce.

L'esoscheletro usato da Nia e Silence per fuggire nel tunnel sul sub shuttle
"Avremmo dovuto recuperare il contenuto di una cassetta di sicurezza della banca Cleary&Dutch su Erato. Avevamo il codice di accesso della cassetta e un contatto per entrare in banca, una certa Artemis Meldonium.
Il piano era semplice. Crazy Harmony era in grado di cancellare la sua presenza dalla memoria dei presenti. In principio doveva toccare le persone per usare il potere ma negli ultimi tempi riusciva a farlo a distanza. Le telecamere della sicurezza della Cleary&Dutch puntano nelle zone dove non ci sono guardie, per cui Harmony sarebbe stata in grado di entrare insieme alla Meldonium. Io, Elenoir e Silence saremmo entrate dalla rampa dell'ascensore di servizio al piano terra. Saremmo poi fuggite attraverso il tunnel del sub shuttle verso Nectar, dove i ribelli ci avrebbero aiutato ad abbandonare la Luna e a raggiungere la stazione di Hotel California, dove avremmo dovuto consegnare la refurtiva e recuperare le nostre ricompense."
"Ma la Meldonium non si è fatta viva"
"No, non si è vista. Abbiamo cambiato il piano al volo. Elenoir e Crazy Hamrony sarebbero entrate da uno degli ingressi secondari. Purtroppo qualcosa è andato storto e Harmony è andata fuori di testa. I suoi poteri sono diventati motruosi e ha quasi distrutto la banca. Elenoire è riuscita a recuperare la refurtiva e a consegnarla a me e a Silence ma non è riuscita a fuggire e Harmony l'ha fatta a pezzi. Io e Silence siamo fuggite nel tunnel sotterraneo, inseguite da Crazy Harmony. Lì abbiamo incontrato un gruppo ben armato, voi probabilmente, e siamo morte."
"La refurtiva è un cilindro, un contenitore Faraday con all'interno qualcosa di organico. Cos'è?"
"Non lo so. So che non dobbiamo aprire il cilindro per nessuna ragione. Io volevo solo riavere i miei figli, non mi interessa cosa c'è dentro quell'affare".
I quattro tacciono, probabilmente si stanno consultando. E' il delfino che interviene di nuovo
"Possiamo fare un patto. Tu ci aiuti nello scambio, noi faremo in modo che tu possa riavere i tuoi figli"
Nia non esita nemmeno questa volta.
"Coraggio, sentiamo cosa avete in mente..."

1 commento:

  1. Speriamo di poter mantenere davvero la promessa fatta a Nia, si merita un po' di pace quanto e più di chiunque altro...

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